Come rendere i bambini indipendenti e liberi di esplorare avendo fornito loro regole precise
Dott.ssa Barbara Sereni, Psicomotricista e Consulente Educativa
Dott.ssa Agnese Checchinato, Psicomotricista e Insegnante di massaggio infantile Shantala
Il mestiere del genitore, si sa, è uno dei più complicati che ci siano. Tanta è la teoria a riguardo ma poi, nella pratica, non sempre si riesce ad applicare.
Quel che è certo, però, è che ogni età ha le sue caratteristiche e le sue regole e, partendo da questo concetto, possiamo cominciare a fare alcune importanti riflessioni.
Durante i primi anni di vita del bambino l’attenzione deve essere rivolta a pochi essenziali aspetti, quali ad esempio la sicurezza e le prime basi dello stare insieme. Per la sicurezza è fondamentale comunicare al bambino, attraverso il gioco e l’esempio, che in casa ci sono dei pericoli (prese della corrente, pentole sul fuoco, materiali appuntiti, sostanze velenose e cosi via) e aiutarlo a prenderne coscienza perché possa, poi, gestirsi autonomamente fra le mura domestiche.
Altrettanto fondamentale risulterà coinvolgere il bambino in giochi e attività che favoriscano il rispetto degli altri (cura di una bambola o di un giocattolo o di un animale) il rispetto delle cose e degli oggetti.
Tante sono le attività che stimolano la condivisione fra fratelli o amichetti ma è ancora più importante l’esempio che darà chi si prende cura del bambino, mostrando riguardo nel relazionarsi con il bambino stesso e con le persone con cui lui entra in contatto. Di anno in anno il piccolo crescerà e le regole aumenteranno includendo sempre più il mondo esterno.
Il bambino imparerà le regole di convivenza richieste a scuola e, molte fra queste, le generalizzerà anche al di fuori del contesto scolastico.
Gli insegnamenti e gli esempi per rendere i bambini liberi e indipendenti di esplorare e di confrontarsi con nuove realtà possono essere riassunti nelle seguenti idee pratiche che si basano in gran parte sull’esempio dell’adulto più che sull’insegnamento teorico.
1- Ritagliarsi dei momenti insieme che non abbiano un obiettivo preciso: ad esempio fare un giro in città per il semplice piacere di stare insieme, scoprire magari qualche via particolare e qualche negozietto nascosto e trasmettere il valore delle cose e della tradizione. Allo stesso tempo cogliere l’occasione per mostrare come ci si muove in città, quali accortezze adottare nei confronti delle persone, del traffico, di qualsiasi imprevisto che di volta in volta si possa presentare.
2- Dare sempre valore alle attività che si svolgono in natura: una corsa, un picnic sul prato, una gita sono tutte situazione ottime e ricche di possibili spunti che possano rendere concreta la nostra voglia di preparare al mondo i nostri ragazzi.
3- Raccontare esperienze vissute: condividere attraverso racconti situazioni che ci hanno coinvolto, situazioni positive ma anche momenti in cui ci siamo sentiti in pericolo, momenti in cui abbiamo fatto la scelta sbagliata oppure in cui abbiamo avuta l’idea giusta per salvare la situazione!
4- Stimolare i ragazzi a invitare a casa i propri amici: sapere che la casa è un luogo di condivisione e di accoglienza permette ai nostri figli di avere luoghi sicuri in cui incontrarsi, e ai genitori di conoscere le persone che occupano i loro pensieri e le loro giornate. Riassumendo: viviamo in una società complessa, ricca di stimoli, di opportunità e anche di pericoli più o meno evidenti.
Quello che rimane sempre estremamente importante è l’esperienza pratica, condivisa, momenti di dialogo liberi dalla frenesia degli impegni che ci travolgono quotidianamente. L’esempio dato in situazioni di condivisione varrà molto di più di tante raccomandazioni scritte in un messaggio sul cellulare o dette pochi istanti prima che i ragazzi escano di casa e, il nostro obiettivo, sarà quello di trasmettere regole che i figli stessi giudichino essenziali.
Sbaglieranno anche loro, come è successo a noi, ma sicuramente le basi solide che sono state gettate avranno la loro funzione per recuperare e ricominciare di nuovo!