Bambini iperattivi? Come giocare con loro?
Dott.ssa Floriana Boffo, Terapista della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva
I genitori di bambini con iperattività e difficoltà attentive si trovano ad affrontare numerose sfide nella vita quotidiana.
Una di queste è ciò che potrebbe sembrare più semplice: giocare con i propri figli.
Quando mamme e papà mi chiedono consiglio, innanzitutto, li rassicuro e accolgo le loro emozioni: la loro fatica è legittima, può non essere semplice iniziare e portare a termine un gioco con il proprio bambino.
Vediamo allora quali strategie si possono adottare.
-1 Alternare diverse tipologie di gioco: non proporre solo giochi a tavolino, ma anche attività più dinamiche. Magari, dopo una partita a un gioco di società, si può inventare insieme un percorso a ostacoli, fare a gara a chi salta più in alto o riesce a stare più tempo su un piede solo.
-2 Terminare l’attività prima che il bambino esaurisca l’attenzione. Far durare il gioco solo il tempo per cui il bambino riesce senza sforzo a mantenere l’attenzione evita che lui si alzi o prenda un altro oggetto senza aver concluso ciò che sta facendo. Ma come fare? Osservare il bambino e i suoi tempi d’attenzione e basarsi su quelli: ad esempio, se so che mio figlio gioca al gioco del dottore per 5 minuti, prima di distrarsi, sarò proprio io a fare in modo da far durare il gioco solo per quel tot di minuti. Solo successivamente, gradualmente e se necessario, si cercherà di ampliare quel lasso di tempo.
-3 Programmare insieme i giochi da fare e stabilirne i tempi. Per il bambino è molto utile sapere cosa si farà dopo e quanto dureranno le attività. A seconda dell’età si possono usare orologi, immagini, agende visive o semplicemente si possono preparare in anticipo i giochi da fare che verranno riposti man mano che vengono utilizzati.
-4 Strutturare l’ambiente. E’ più semplice mantenere la concentrazione in un ambiente ordinato, silenzioso e con il minor numero di oggetti possibile. Ad esempio, se la cameretta è piena di giocattoli a vista si può scegliere cosa serve e poi andare a giocare in un’altra stanza.
-5 Abbondare con lodi e gratificazione. Può sembrare banale, ma è fondamentale dare al bambino un feedback positivo; ancora meglio se al generico “bravo” sostituiamo osservazioni più specifiche e che premino l’impegno invece del risultato (esempio: “Wow sei stato super concentrato per tantissimo tempo!” "Non ti sei scoraggiato davanti a un puzzle così difficile e ne hai completato più della metà!”).
Infine, ricordo ai genitori che anche le necessità dei bambini vanno considerate quindi è importante rispettare il momento giusto per loro e le loro preferenze per i diversi tipi di gioco.