Usiamo i sensi per conoscere il mondo: l’importanza del gioco sensoriale
Dott.ssa Allegra Cascinari, Psicologa dell’età evolutiva, esperta in disturbi del neurosviluppo
Fin dalla nascita, il bambino utilizza tutti e cinque i sensi (tatto, udito, vista, gusto, olfatto) per esplorare, conoscere, scoprire ed apprendere dall’ambiente circostante. I cinque sensi sono i suoi principali punti di contatto con il mondo. Nella grande categoria dei giochi sensoriali rientrano tutte quelle attività pensate proprio per permettere al piccolo di esplorare e agire attraverso i sensi e favorire positivamente il suo sviluppo cognitivo, sociale, emotivo e comportamentale.
Diversi studi dimostrano che i benefici del gioco sensoriale sono innumerevoli e più si offre al bambino la possibilità di esplorare, toccare, odorare, ascoltare ed entrare in contatto con l’ambiente attraverso i sensi, più efficace e considerevole sarà lo sviluppo della sua mente. Uno dei principali benefici del gioco sensoriale, infatti, è proprio quello dire accompagnare e sostenere lo sviluppo cognitivo. Mentre gioca il bambino si pone domande, cerca soluzioni ai problemi, commette errori ed escogita soluzioni alternative possibili. Tutto questo favorisce la crescita cognitiva e lo sviluppo delle funzioni esecutive, come il problem solving, la pianificazione, l’attenzione, la concentrazione, la memoria e la flessibilità cognitiva.
Oltre a sostenere lo sviluppo cerebrale, però, i giochi sensoriali presentano anche altri benefici, tra cui lo sviluppo delle capacità motorie e del linguaggio. Attraverso il gioco sensoriale, il bambino utilizza le sue manine, i piedi e la bocca per esplorare i materiali: toccando, dipingendo con le dita, facendo travasi, camminando a piedi nudi su superfici diverse, vengono esercitate sia la motricità grossa, quindi tutti i movimenti che riguardano gli arti superiori e inferiori e tutto il corpo, sia la motricità fine, ovvero tutti quei piccoli movimenti che si compiono con le mani e con le dita, rafforzando i muscoli e migliorando la coordinazione oculo-manuale. Durante le esperienze di gioco, inoltre, il bambino ha la possibilità di ampliare il suo vocabolario e di conoscere termini utili a descrivere ciò che vede, sente e prova. Un consiglio per gli adulti è quello di utilizzare durante il gioco dei termini nuovi, che il bambino ancora non conosce e di porre domande che possano stimolare la sua curiosità, la sua immaginazione ma anche la memoria. Ad esempio, si potrebbe chiedere cosa percepisce, cosa gli ricorda quel determinato odore, quel suono, quel colore.
Una domanda che spesso mi viene posta è: quando è giusto proporre i giochi sensoriali? La mia risposta è che non esiste un’età specifica e precisa. Il bambino nasce già con una sua spiccata propensione sensoriale, per questo potrebbero essere proposti fin da subito. Sta all’adulto, sulla base degli interessi e delle competenze che il bambino già possiede, scegliere la tipologia e il grado di difficoltà del gioco sensoriale da proporre.
Mi raccomando però, che non manchi mai la fantasia e il divertimento!!!
Articolo in collaborazione con Faba