"I chiodini sono stati i miei più preziosi compagni". Grazie a Lei Dott.ssa Laura!
Buon pomeriggio e Buon 2020! Sono un'insegnante di Scuola Primaria plurilaureata e pluri specializzata in psicologia pedagogia didattica inclusiva disturbi di apprendimento...
La disturbo NON PER CHIEDERE QUALCOSA, bensì per confermare con forza quanto ho letto su un articolo riguardante i chiodini. Sono una grande esperta di didattica e all'età di 6 e 7 anni sono stata ricoverata presso l'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma per una glomerulonefrite.
All'epoca non avevamo internet, tablet, tv in camera, la scuola in ospedale, skype, tantomeno potevamo essere supportati dai genitori che, al contrario di quanto sia concesso per fortuna oggi, potevano restare con me solo negli orari di entrata; noi vivevamo e viviamo a Castel Gandolfo dunque nella Provincia di Roma e mia madre per "alleggerire" la mia penosa situazione mi portò in regalo insieme alla mia sorellina adorata, una confezione di chiodini.
Aveva avuto l'intuizione che stando reclusa in un posto del genere avrei potuto rappresentare fiori, alberi, nuvole... Tutto ciò che la mia lunga permanenza in ospedale mi stava negando. Io iniziai a sognare con queste forme arrotondate e colorate e, sfruttando inizialmente il foglietto illustrativo interno alla scatola iniziai a scrivere. Insomma i chiodini sono stati i miei più preziosi compagni in un viaggio che non auguro a nessun bambino e a nessun genitore.
Ho imparato a sognare, a giocare e... a leggere e a scrivere da sola, senza l'aiuto delle insegnanti. Tornata a scuola ero la migliore a leggere e non usavo nemmeno il dito per segnare il punto in cui stavo leggendo. Da allora il mio amore per la cultura e per l'insegnamento soprattutto ai bambini che hanno diverse capacità è esploso e tuttora pervade le mie giornate.
VI RINGRAZIO dal profondo del cuore per aver colorato di rosa un periodo buio della mia esistenza.
Con immensa stima,
Dott. ssa Laura M.